ANIMATORI


  • La nostra parrocchia pullula di animatori, ovvero di giovani che animano i nostri ragazzi e i nostri bambini, facendoli giocare, riflettere e pregare durante le svariate attività.
    L'impegno di dedicarsi agli altri, parte sicuramente dalla voglia di stare insieme e di donare il proprio tempo per trasmettere qualcosa anche ai più piccoli.
    Ma noi animatori siamo chiamati ad essere anche educatori, ovvero giovani che animano guardando alla crescita spirituale, cristiana del ragazzo. L'educatore è un animatore completo che, attraverso il gioco e le diverse attività, vuole avvicinare i ragazzi a Gesù e alla sua Parola, con le modalità adeguate all'età.

    (dall'articolo di Alice Brugiolo - COMUNITA' 2014)

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    Stile... e metodi dell'educatore!

    C = Caratteristiche   S = Stile   M = Metodo

    C S M
    E' un testimone E' innanzitutto un testimone: della fede che comunica, della Chiesa di cui e' parte, dell'associazione a cui aderisce. Per questo e' impegnato ad avere cura della propria fede, a crescere insieme alle persone che gli sono affidate.
    Egli vive con intensita' il cammino della sua comunita' ecclesiale e ha fatto dell'Azione Cattolica una scelta motivata e decisa.

    "Far incontrare il Vangelo con la vita": questa la "splendida avventura" che Giovanni Paolo II ha indicato all'Azione Cattolica nel corso dell'Assemblea Straordinaria del Settembre 2003; ci sembra che meglio di altre essa descriva uno dei tratti piu' forti della vocazione laicale: quello di tenere insieme dimensioni apparentemente inconciliabili: vita e fede; mondo e Chiesa; locale e universale.
    Partecipa attivamente alla vita della parrocchia e sceglie delle esperienze formative di fede.
    E' testimone con la sua storia quotidiana della presenza di Dio nella sua vita.
    Nelle attivita' di gruppo e nelle relazioni personali con chi educa non trascura di rendere presente e farsi manifestazione di Dio... anche con i propri limiti, le proprie paure, la propria ricerca!
    Vive con intensita' anche il servizio educativo in comunione con l'equipe educatori con cui collabora e con tutti gli educatori.
    Ha compiuto scelte di vita e di fede Ha compiuto un personale cammino di feede e ha operato scelte importanti: di vita, di studio, di professione.
    La sua credibilita' passa attraverso un'esperienza che personalmente vive con convinzione e con consapevolezza. Deve aver maturato una scelta stabile di vita cristiana.

    La sfida della missione e' quella di parlare della vita da cristiani; saper parlare di amore, di coppia, di dolore, di lavoro, di morte, di affari, di denaro... con il linguaggio comune, ponendo la fede in maniera nuova in dialogo con l'esistenza di oggi.
    Sceglie di continuare a formarsi come persona e come cristiano.
    E' attento alle scelte della sua vita.
    Vive con responsabilita' lo studio o il lavoro, le proprie esperienze affettive, la vita nella sua famiglia, con i suoi amici.
    Sa ascoltare lo Spirito Sta in ascolto dello Spirito, perche' crede che sia Lui il regista dell'azione educativa.

    Per questo un vero educatore non puo' che essere una persona con un mondo interiore ricco; una persona discreta: forte nel proporre, capace di stare nell'ombra per non ostacolare l'azione dello Spirito e per non violare la liberta' di quei si che devono maturare nell'interiorita' di ciascuno.
    Non agisce in nome propio, ma sta in ascolto dello Spirito... non porta se stesso con le proprie convinzioni, ma si lascia guidare docilmente dallo Spirito.
    E' capace di relazione E' capace di relazioni discrete e propositive: discrete perche' non si sostituisce allo Spirito e alla responsabilita' di chi deve compiere le proprie scelte di maturita'; propositive, perche' la liberta' delle persone e' suscitata anche dal fascino di stili di vita belli e attraenti e al tempo stesso indicati come possibili dalla testimonianza di chi ha gia' compiuto una parte di cammino.
    Riconosce la centralita' della persona che educa e se ne prende cura.
    Aver cura dei ragazzi si traduce in una cura "speciale" delle relazioni che si concretizzano nel renderli protagonisti... non semplici utenti del gruppo.
    L'accompagnamento personale (oltre che nel gruppo) diventa occasione privilegiata per far crescere la fiducia e stimola il cammino personale dei ragazzi.
    Ha scelto il servizio educativo Ha scelto il servizio educativo non come un impegno fra i tanti, ma come un'esperienza che coinvolge in maniera forte la sua vita, come risposta a una chiamata al servizio della crescita dei propri fratelli. L'educatore ha scelto il servizio educativo e lo fa con passione... con amore, con creativita', con gioia (tanta e tanta gioia!). Ci puo' essere la stanchezza, la difficolta', ma il cuore deve essere palpitante di desiderio nel fare l'educatore.
  • La Parola da vivere

    Dalla Lettera ai Romani (Rm 12,3-18)

    Per la grazia che mi è stata concessa, io dico a ciascuno di voi: non valutatevi più di quanto è conveniente valutarsi, ma valutatevi in maniera da avere di voi una giusta valutazione, ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha dato. Poiche', come in un solo corpo abbiamo molte membra e queste membra non hanno tutte la medesima funzione, così anche noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e ciascuno per la sua parte siamo membra gli uni degli altri. Abbiamo pertanto doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi. Chi ha il dono della profezia la eserciti secondo la misura della fede; chi ha un ministero attenda al ministero; chi l'insegnamento, all'insegnamento; chi l'esortazione, all'esortazione. Chi da', lo faccia con semplicità; chi presiede, lo faccia con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia.
    La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore. Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nell'ospitalità.
    Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto. Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non aspirate a cose troppo alte, piegatevi invece a quelle umili. Non fatevi un'idea troppo alta di voi stessi.
    Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini. Se possibile, per quanto questo dipende da voi, vivete in pace con tutti.