Visita Pastorale del Vescovo Claudio

    Chiesa di Padova 2018-2019



  • Lettera d'Indizione della Visita Pastorale del vescovo Claudio

    «Ritorniamo a far visita ai fratelli in tutte le città nelle quali abbiamo annunciato la parola del Signore, per vedere come stanno» (Atti 15,36)

    Carissime comunità parrocchiali, carissimi fratelli e sorelle, nel mio primo saluto, il giorno dell’ingresso a Padova, nell’ottobre 2015, vi chiedevo: “Come state?”. Questa espressione, di fatto quotidiana e immediata, intendeva comunicarvi fin da subito un desiderio di familiarità. In questi mesi, davvero intensi, ho avuto modo di iniziare a conoscere la ricchezza e la bellezza della nostra Diocesi. Nel primo anno ho visitato nelle loro case e incontrato personalmente tutti i preti e contemporaneamente ho aperto dei “processi” ecclesiali, a cui possiamo dare dei nomi ben precisi: “i Cantieri di carità e giustizia”; la riflessione sulle nostre parrocchie; il Sinodo dei Giovani. Ho intravisto tanti doni e generosità, tanta grazia e tanti cammini, tanta creatività e tante esistenze modellate dal Vangelo e questo mi rende ancora più onorato di poter essere al vostro servizio, come Vescovo e pastore di questo popolo santo di Dio. Ci siamo già incontrati in molte delle nostre parrocchie condividendo l’ascolto della Parola, la celebrazione eucaristica e altri rilevanti momenti ai quali mi avete invitato o in occasioni in cui ho avvertito l’urgenza di esservi particolarmente vicino. Penso sia davvero opportuno, ora, accrescere questa nostra conoscenza e fraternità nel Signore, incontrando ogni singola parrocchia della nostra ampia e diversificata Diocesi. Pertanto indico la mia prima Visita Pastorale alla Diocesi di Padova, a partire dal 19 ottobre 2018. Vengo per fermarmi e per stare in mezzo a voi con i sentimenti di un figlio, di un fratello e di un padre. Vorrei, pertanto, dare alla mia prima Visita la tonalità della ferialità e della quotidianità, che include anche la gioia e la festa del vederci, in un’occasione certamente speciale e unica. Continueremo quel dialogo avviato all’inizio del mio ministero con le parole “come state?”, rendendolo più profondo e concreto. Profondità che attingiamo direttamente da Gesù, il Vivente, e concretezza che traduciamo nel crescere insieme, coltivando stima e comunione. La Visita Pastorale, mio preciso compito di Vescovo stabilito anche dal Codice di Diritto canonico (cfr. cann. 396-398), avverrà per gruppi di parrocchie secondo questi tre semplici criteri: l’omogeneità territoriale; l’appartenenza amministrativo-comunale; eventuali collaborazioni pastorali già in atto. Dedicherò comunque tempo e ascolto precisi a ogni singola parrocchia e celebrerò l’Eucaristia festiva in ogni comunità. La Visita sarà l’occasione per confermarci nella fede, per valorizzare tutto il bene presente nelle nostre parrocchie e per rilanciare anche alcune scelte che avvertiamo prioritarie in questo tempo di grandi trasformazioni. Nei prossimi mesi, con l’ausilio dei miei collaboratori, sarà avviato il cammino di preparazione nei primi gruppi di parrocchie che riceveranno la Visita e, successivamente, la comunicazione del mio passaggio sarà data con buon anticipo. Gli atteggiamenti, il senso e le modalità della Visita saranno esplicitati in un testo a parte, lasciando tuttavia che ogni gruppo di parrocchie si muova con originalità e creatività secondo le esigenze specifiche. Vi scrivo subito dopo il tempo di Pasqua, che illumina ogni giorno di speranza perché il Risorto è l’orizzonte compiuto che segna tutta la nostra esistenza. I Vangeli spesso ci ricordano che Gesù “stette in mezzo”, portando la sua parola mite – “pace” – e infondendo il suo respiro, capace di rinnovare ogni cosa. Con questo augurio vi saluto: Gesù risorto è in mezzo a noi, ispirandoci e ricreandoci con il suo Spirito buono e gentile. A presto!

    + Claudio Cipolla, vescovo di Padova - 18 giugno 2018

    Visita pastorale. Ritorniamo a far visita…

    Lettera diocesana 2018/07


    “Passa per casa”. “Fatti vivo quando vuoi”. “Ti aspettiamo una sera per cena”. “Se vieni a casa ne parliamo meglio”. “Trova il tempo per passare”
    Sono espressioni comuni, e comunque sempre molto sentite, tra persone che si conoscono, che avvertono una vicinanza di interessi e relazioni, che desiderano continuare a mettere insieme passi e percorsi.
    Entrare nella casa di un altro è sempre un’esperienza speciale. E alla fine il confine tra chi ospita e chi è ospitato si sfuma nella parola che va e viene, nella condivisione del cibo, nell’attraversare ciascuno la vita dell’altro. Ognuno si sente ospite dell’altro, consapevole di un grande dono ricevuto.
    È un atteggiamento che ritroviamo anche in Gesù, che spesso si è lasciato ospitare, come viene ricordato nel testo Il seminatore uscì a seminare, che fa da guida al cammino diocesano.
    A novembre inizierà la prima Visita pastorale del vescovo Claudio.
    La visita è un compito preciso del vescovo, che trova però la sua espressione più vera in questa dimensione relazionale. Già le immagini usate dal vescovo ci indirizzano in questa prospettiva.
    Il vescovo è un figlio. Si trova immerso nella grande storia diocesana che lo ha preceduto. L’essere figlio lo pone in atteggiamento di ascolto, attento e riconoscente. Il vescovo poi è un fratello nella fede. Non è altro da noi, come ogni fratello si sente di camminare affiancato e sostenuto da straordinari compagni di viaggio. L’esercizio della fraternità diventa stare insieme nel tempo, nella vita ordinaria delle nostre parrocchie. L’essere fratello lo pone nell’atteggiamento dialogante di chi riceve e offre, di chi si lascia “toccare” dall’altro e allo stesso tempo interpella e suscita novità. Il Vescovo, infine, è anche padre. L’essere padre lo rende simbolo e maestro di comunione, per superare divisioni e fratture; colui che accompagna consolando e incoraggiando. L’essere padre lo pone anche nell’atteggiamento di chi suggerisce, indica, rilancia prospettive e cammini. Allo stesso tempo il padre raccoglie e unifica, valorizza ogni figlio e ogni esperienza, mantiene il vincolo dell’unità nell’intera Chiesa diocesana.
    Accogliere il vescovo è entrare in una trama di rapporti e di dialoghi fatti di apertura, stima, confidenza e affetto. Ed è allo stesso tempo sentirsi accolti, valorizzati e incoraggiati.
    La Visita pastorale è particolarmente significativa perché avviene in un momento intenso di vita diocesana. Le Tracce di cammino, Il seminatore uscì a seminare – che integrano i contributi arrivati a partire dal testo La parrocchia e il frutto del Sinodo Lettera dei giovani alla Chiesa di Padova – ci mettono davanti quattro grandi sfide.
    L’orizzonte dell’evangelizzazione: con quale cura e quale stile comunicare il Vangelo in un tempo in cui la fede non è più sentita necessaria per motivare le ragioni del vivere.
    La sfida di parrocchie dai volti rinnovati, capaci di stimolare la comune vocazione battesimale e che sanno andare all’essenziale e mettere al centro la Parola di Dio e l’Eucaristia.
    La sfida anche di corresponsabilità qualificate e riconosciute e quindi dei ministeri e dei gruppi ministeriali, più volte evocati in questi mesi.
    Infine il cantiere aperto che ruota attorno alla riflessione sulla singola parrocchia, il rapporto con quelle vicine, l’esperienza delle unità pastorali e il vicariato. In tutte queste sfide sono implicati e suggeriscono atteggiamenti e modi di essere anche dei nostri giovani, anch’essi centrali nella Visita del vescovo Claudio.
    Su queste sfide è già stata fatta tanta strada in Diocesi e si sono intraprese già tante buone prassi: il vescovo Claudio verrà a confermare e a rinnovare intuizioni e slanci. La Visita certamente permetterà anche di cogliere con sempre più chiarezza “la terra che il Signore ci indicherà”, ma ci aiuterà anche a chiederci, come scrive il Vescovo introducendo Il Seminatore uscì a seminare, “come il Signore ci sogna?”.
    Tutto questo avverrà, nella magia, umile e quotidiana di un invito: passa, ti aspetto, fermati da me.
    Sarà un ospitarsi reciproco.

    don Leopoldo Voltan, vicario episcopale per la Pastorale